Le giornate si stanno accorciando e il tempo comincia ad essere più instabile. Abbandoniamo i calori estivi e le assolate spiagge per scoprire luoghi che, anche con le nebbie autunnali possono regalarci viaggi indimenticabili.
Dal 18 ottobre si potranno visitare alcuni luoghi pressoché inesplorati del nostro paese grazie alla FAImarathon, un a maratona di scoperte culturali della bellezza tutta italiana. L’iniziativa, nata nel 2012 e realizzata grazie alla partnership con Il Gioco del Lotto, è un evento nazionale a sostegno della campagna di raccolta fondi “Ricordiamoci di salvare l’Italia”. Per la prima volta affidata ai giovani del FAI, domenica 18 ottobre 2015 FAImarathon apre al pubblico, con visite a contributo libero, oltre 500 luoghi in 130 città di tutta Italia grazie all’entusiasmo di 3.500 volontari che, in molti casi, proporranno eventi e iniziative speciali.
Molti gli itinerari che si possono consultare online (qui) e scoprire i tesori nascosti che il FAI ha preparato per voi.
Il FAI:
Contribuire alla tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio d’arte, natura e paesaggio italiano: il FAI – Fondo Ambiente Italiano, Fondazione nazionale senza scopo di lucro, nasce il 28 aprile 1975 con questo preciso scopo. Sono passati 40 anni e la Fondazione, grazie al sostegno e alla generosità di tantissimi cittadini, fondazioni e aziende, non ha mai smesso di dare concretezza all’art. 9 della Costituzione Italiana: “La Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”.
Un impegno quotidiano nella cura, promozione e valorizzazione di monumenti e luoghi unici del nostro Paese per le generazioni presenti e future e nell’educazione esensibilizzazione della collettività alla conoscenza, al rispetto e al godimento per l’arte e la natura, che si traduce nell’organizzazione di grandi eventi come le Giornate FAI di Primavera, FAImarathon e tante altre iniziative.
Il FAI si fa, inoltre, portavoce degli interessi e delle istanze della società civile vigilando e intervenendo attivamente sul territorio, in difesa del paesaggio e dei beni culturali italiani, nella convinzione che occuparsi di ambiente significa occuparsi non solo nei luoghi dove vive l’Uomo, ma anche di come egli vive, si sviluppa e opera in quei luoghi.
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