Tobia Scarpa: Il Design Italiano Degli Anni Sessanta.
Tobia Scarpa, figlio dell’architetto e designer Carlo Scarpa, eredita dal padre lo stile e l’ideale di voler creare dei prodotti durevoli e corretti.
Nel 1957 Tobia Scarpa si laurea a Venezia insieme ad Afra Bianchin, che diventerà in seguito sua moglie e collega per tutta la vita.

Pochi anni dopo, i due aprono un ufficio di design a Montebelluna.
È l’inizio di una lunga serie di collaborazioni con brand del calibro di Benetton, Cassin e Flos, che senza alcun dubbio, li hanno resi pionieri del design italiano.
A partire dalla metà degli anni ’60, i due hanno collaborato a lungo con l’azienda di abbigliamento Benetton per progettare la prima fabbrica tessile della compagnia, vari negozi Benetton in tutto il mondo, fra cui quello di Friburgo, Parigi e New York.
Nel loro lavoro, Tobia Scarpa e Afra Bianchin si concentrano soprattutto sulle possibilità tecniche ed estetiche dei materiali utilizzati.

Infatti, secondo i due, i materiali hanno una vocazione, e dalle loro diverse interazioni nasce la diversità, e dalla diversità si può ottenere dialogo, e quindi relazioni.
A tal proposito, Tobia Scarpa afferma che il lavoro oggettivo e tangibile di un architetto deve essere pagato, ma l’essenza di un architetto è quella di offrire all’altro i propri desideri e la propria creatività, e questo non potrà mai avere un prezzo.
Tobia Scarpa e Afra Bianchin lavorano in numerosi e diversi campi: mobili, abbigliamento, design degli interni e oggetti in vetro, e come già precedentemente accennato, contribuiscono a rendere il patrimonio del design italiano nel mondo ancor più ampio.
Scopriamo di seguito alcuni tra i loro prodotti più famosi.
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Lampada Fantasma per FLOS

Lampada Papillona per FLOS

Sedia Libertà per Meritalia

Poltrona Coronado per B&B Italia

Poltrona Carlotta per Cassina

In una recente intervista, Tobia Scarpa ha affermato che la bellezza, elemento complesso, è uno strumento di educazione degli uomini perchè la sua importanza nasce dalla contrapposizione con la bruttezza, che invece è devastante.
La ricerca della bellezza stessa è lo sforzo che noi facciamo nel rispetto della bellezza più grande e straordinaria che c’è: quella della vita.
“Delle volte ci mettiamo a fare degli aeroplanini, ma ad occhio, non con la tecnica che abbiamo imparato, e che sappiamo che li farà volare. Una roba nuova”.
Tobia Scarpa
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