Il 9 maggio la storica Fondazione Prada, nata nel 1993, ha aperto la sua nuovissima sede in Largo Isarco a Milano. L’evento super atteso è stato inizialmente inaugurato con una cena speciale per alcuni illustri ospiti (vedi la galleria), e in seguito ha finalmente aperto anche al pubblico, il nuovo spazio di lusso, rimasto in attesa fin dal giorno dell’annuncio.
La nuova sede è stata realizzata dallo studio di architettura OMA, capitanato da Rem Koolhaas, e prevede il risanamento di una vecchi distilleria dei primi del ‘900 e la costruzioni di alcuni nuovi palazzi adiacenti, per una superficie totale di 19,000 metri quadrati.
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Fra i vari spazi presenti è interessante sapere che vi sono un’area per bambini, disegnata dagli studenti della École nationale supérieure d’architecture de Versailles, e il Bar Luce disegnato da Wes Anderson, ispirato allo stile dei vecchi bar milanesi, ma con un tocco di Happy Days, già diventato un’icona. I giovani Milanesi si sono affollati a colpi di share sui social per vedere chi sarebbe stato il primo a bere una bibita in questo locale famoso, quasi ancor prima di vedere la luce.
Da non dimenticare che la Fondazione Prada da anni propone eventi di cultura e arte, e fra i grandi contributori a questo nuovo progetto ci sono nomi come quello di Robert Gober e Thomas Demand realizzano installazioni site-specific in dialogo con le architetture industriali e con i nuovi spazi; Roman Polanski, che in questa occasione si cimenta nell’esplorazioni cinematografiche che hanno ispirato i suoi film in un progetto che si traduce in un documentario inedito e in una rassegna cinematografica.
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Selezioni di opere dalla Collezione Prada saranno presentate in esposizioni tematiche. Le mostre “Serial Classic” e “Portable Classic” – curate da Salvatore Settis, in collaborazione con Anna Anguissola e Davide Gasparotto – completeranno il programma. I due progetti espositivi, il cui allestimento è ideato da OMA, analizzano rispettivamente i temi della serialità e della copia nell’arte classica e della riproduzione in piccola scala della statuaria greco-romana dal Rinascimento al Neoclassicismo.
Source: Fondazione Prada